venerdì 30 novembre 2007

pellicceria

"ma del mio caveau pieno di visoni e volpi argentate cosa ne devo fare? ora tutti questi animalisti e ecologisti della domenica manifestano dappertutto contro le pellicce,non è più possibile uscire di casa vestite decentemente!! sono costretta ad andare a messa pur di indossare qualcosetta di carino!va bene me ne disfo,tanto oramai è caldo e l'inverno non è più quello di una volta,mi basta tenere il leopardato sul letto...."

eh si cara,ora va di moda solo il pelo sullo stomaco:quello più alto è e meglio è. sicuramente fa compagnia a un altro Pelo,quello che tira e che smuove le masse.

abbasso il pelo,viva il pelo.

varie2

fa male credere alla notte
(e dopo di ciò posso anche buttarmi al fiume)

lunedì 26 novembre 2007

varie

girovagando ho letto blog più assurdi del mio. non ne sono felice. anzi,mi rammarico che si possa pensare anche solo di aprire certi blog-stronzata. poi leggo qui e mi rammarico ancor di più. addirittura c'è chi ha fatto i soldi pubblicando libri-stronzata magari che trattano di blog o frasi prese dai blog o cose simili. o di infantili errori di grammatica e di sintassi. mi rammarico perchè ovviamente non ci ho pensato io, a fare una cosa simile:addirittura in primo piano sui banchi delle librerie! i libri-stronzata vendono molto,soprattutto a natale. e magari gli autori fanno le comparsate in mille trasmissioni-stronzata,che vanno per la maggiore in una televisione-spazzatura. il trash non avrà mai fine,ma almeno fosse un trash interessante. siamo arrivati a definire tv colta una tv che ci propina programmi dove si parla sempre di come ce lo mettono nel culo: ogni puntata una posizione. nessuno però che ci dica come difenderci. basta la consapevolezza? anche questa è una presa per il culo. persino la satira più "in" è quella che ci vomita addosso le nefandezze della politica,come se non bastassero i tg (più comici dei tg cosa c'è?).
anche io faccio la stessa cosa:vomito e non offro anti emetici. mi servo dell'ovvio senza spremermi troppo,come tutti.
però almeno sogno.

venerdì 23 novembre 2007

ah ah ah

dunque: i blogger son visti come giovani privi di valori e pronti ad uccidere(vedi perugia e i vari tg che hanno sottolineato il fatto che i protagonisti avevano un blog o comunque navigavano in internet e usavano skype) o come persone che non avendo il coraggio di scendere in piazza fisicamente usano la piazza virtuale per sciorinare le loro idee politiche e non.

miopia benpensante o invidia da finti-intellettuali?

martedì 20 novembre 2007

1 - uno

" non ho voglia di parlarne.anzi è meglio se rimando tutto a domani e ora ci dormo su. buonanotte." ecco. bene,ho fatto l'ennesima frittata. imbranato come non mai non sono riuscito a farti distrarre,anzi ho rincarato la dose dell'incazzatura usando come unico argomento di conversazione proprio ciò che ti ha deluso. mi complimento per la scelta. eppure le nostre conversazioni in chat sono cominciate all'insegna del buonumore,quattro chiacchiere in libertà e qualche racconto più profondo,come quando ti ho detto del mio rapporto con la bottiglia,la tentatrice alcolica. accendere il pc per parlare con te o con altri è oramai un fatto meccanico,soprattutto alla sera:mi collego,trovo qualcuno,parlo del più e del meno rido scherzo m'incazzo rifletto sparlo. comunico qualcosa. ah! ricordi quando ti ho detto come cammino a volte? senza alcun suono tanto che mi sembra di volare in un universo fin troppo rumoroso. mi hai preso in giro e ci son rimasto di merda perchè mi sembrava una notizia sconvolgente..ma ammetto di essere io quello che è fuori di testa e che cammina rapito dai propri pensieri come in una nuvola,prima o poi un temporale mi fulminerà riportandomi a forza in mezzo al traffico: "ma sììì! volo praticamente! ora ti spiego.. " " non sono sicura di volerlo sapere." durissima,così dura che manco ho capito che era una battuta. una doccia fredda ma mi sta bene,così imparo a fare il giullare senza saperlo fare. chiudere il pc e provare a dedicarmi ad altri sport mi è sembrata la cosa più logica anche se l'ho fatto con l'amaro in bocca, con una sensazione di sconfitta rabbiosa che mi ha fatto riflettere sul significato di certi rapporti via chat. da masochisti,li chiamo:non ti vedi,non ti parli,pesti sui tasti come un deficente,se usi una parola al posto di un'altra apriti cielo,comincia il balletto dell'incomprensione. ma chi ce lo fa fare? poi succede tutto la sera,in quell'atmosfera ovattata e innaturale che hanno le case di notte. poche luci dentro giusto per non farti inciampare, l'aria chiusa che ti avvolge, fuori un muro nero sul quale rimbalzano i pensieri che ritornano a te deviati e a volte amplificati,un muro che ti fa sentire sempre più inscatolato pronto ad ascoltare solo te stesso. anche un dialogo diventa un monologo a due. così ho sempre cercato di conoscere le persone con cui chatto dovunque esse vivano perchè tutto poi riacquista una dimensione reale anche se il rapporto tramite pc rimane il meno dispendioso da usare per mantenere i contatti. però, senza voler fare i romanticoni della situazione e senza voler usare le solite immagini trite e ritrite, guardarsi nelle palle degli occhi è tutta un'altra cosa. anche con chi hai mandato affanculo molte volte virtualmente,anche con chi ti sta sulle balle, come con chi ti attira o chi ti piace fin troppo....finalmente li vedi e dopo la prima battuta cadono tutti morti stecchiti ai tuoi piedi! torni a casa più ricco e meno solo. già,è questo che ti racconti nel viaggio di ritorno. in realtà sei più solo di prima perchè loro son lontani e te sei sempre da solo davanti allo schermo, sempre nella stanza con le luci fioche e l'aria pesante che pesti sui tasti. e ti dai dell'imbranato perchè non servi a nulla,manco a far stare meglio un'amica triste a cui tieni molto ( ha la capacità di farti sentire una cacca spesso,però quando ci si mette ti capisce..almeno penso...forse no..sicuramente mi fa riflettere). mi sto sopravvalutando,meglio che vada a letto. "buonanotte."

domenica 18 novembre 2007

ultras:una fede,una religione(o una setta?)

ho cercato di capire la filosofia che c'è dietro questi gruppi di persone chiamati genericamente ultras parlando con loro e spulciando il web. ho trovato un manifesto che la dice lunga,lo riporto pari:
"Per tutti gli ultras ....Libertà che è nelle vene, libertà che m'appartiene..
L'ultras non ha un nome per il mondo esterno, solo gli amici lo conoscono. L'ultras non ha volto, spesso un cappuccio gli copre la testa, una sciarpa la bocca. L'ultras non si veste in modo normale, non segue le mode, boccia le novità. Quando sale su un treno, cammina su un marciapiede anche se non ha vessilli della propria squadra, lo riconosci. L'ultras attacca se attaccato, aiuta nel bisogno. L'ultras non smette di essere tale appena si toglie la sciarpetta o rientra a casa dopo una trasferta, continua a lottare 7 giorni su 7. L'ultras veterano dà l'esempio a quello giovane, e quello giovane rispetta il veterano. L'ultras giovane è fiero di stare al lato del veterano, di imparare dalle sue critiche e inorgogliosirsi dai suoi complimenti. Quando la gente guarda un ultras non lo capisce, e lui non vuole essere capito dalla gente, non dà spiegazioni sul suo modo di essere. Ogni ultras è diverso, c'è quello che veste solo materiale ultras e della sua squadra e quello che non ha neanche una maglietta del suo gruppo. C'è quello che si muove solo col gruppo e quello che fa gruppo per sè. Gli ultras sono diversi ma li unisce lo smisurato senso di appartenenza al proprio gruppo, l'amore per la maglia, la tenacia nel resistere oltre 90 minuti in piedi sotto la pioggia o al freddo, li unisce il riscaldarsi con un coro cantato a squarciagola, li unisce la sicurezza dell'amico che gli dorme accanto sul treno che ti riporta dalla trasferta, li unisce la passeggiata goliardica nella città avversaria, li unisce la gioia di partire per una trasferta e la stanchezza del ritorno, li unisce quel panino diviso in due dopo ore di digiuno, li unisce quella sigaretta offerta nello scompartimento e ridata in curva, li unisce quella litigata sull'esterno sinistro panchinaro fatta nella penombra di un treno notturno, li unisce quello sguardo, li unisce la mentalità. Le cose che ci uniscono, contemporaneamente ci dividono dal mondo esterno, ci allontanano da genitori preoccupati, da amici scandalizzati o impauriti e da parenti e conoscenti disgustati. L'ultras è l'eccezione alla regola, è l'inaspettato che ti sorprende, è la sorpresa che ti smorza il sorriso quando pensi di averla fatta franca. L'ultras è anche il braccio che ti tira sul vagone prima che si chiudono le porte. L'ultras non è violenza gratuita, è la difesa intransigente di uno stile di vita messo in pericolo da biglietti nominativi, dalle pay-tv, dall'imborghesimento delle nuove generazioni, dalla tv-spazzatura e, soprattutto, dalla repressione. L'ultras è questo e molto altro, altri sentimenti non rinchiudibili in parole, incomprensibili alla gente comune che preferisce vivere dietro un vetro piuttosto che infrangerlo e entrare nella realtà, fredda e piovosa"

un pò infantile,un pò retrò;uno spirito di gruppo che limita e rinchiude. passi il resistere al freddo e alla pioggia per vedere ciò che si vuole,ma il fatto di non voler dare spiegazioni fiero di essere un "diverso" (come se la massa fosse solo intesa in senso negativo,una massa di pecore) è come mitizzare un qualcosa che poi sarebbe normale se solo non si sottolineasse l'unicità di ogni comportamento. avere interessi comuni,vestirsi fuori moda,aiutare gli altri,ascoltare chi è più grande di te:non mi sembrano cose così particolari che solo gli ultras fanno.
un'altra cosa:la scritta e adesso ammazzateci tutti è di una associazione contro la mafia. cazzo c'entra stenderla in uno stadio evidentemente rivolta alle forze dell'ordine? allora mettiamo sullo stesso piano mafia e forze dell'ordine,un paragone che non regge. il fatto di eliminare chiunque si metta contro o faccia uno sgarro cosa ci azzecca con la morte di ragazzi uccisi da una pallottola "per caso" o qualche manganellata di troppo?

universo universitario depravato(sì,ma danaroso e da spremere ben bene)

con la noiosa faccenda perugina mezza italia ha capito che la vita degli studenti universitari è fatta di sesso droga e rock'n roll. l'altra mezza già lo sa perchè bene o male è laureata o comunque ha studiato fuori sede e ha vissuto come tanti studenti universitari fanno. forse a casa propria,nella gabbia dorata della famiglia, lo studente modello studia e basta. il resto lo fa fuori casa:beve con gli amici,si fa qualche canna,ha una vita sessuale(normale,frustrante o intensa a seconda del carattere),fa il tour dei locali la sera per incontrare amici o conoscere gente nuova oltre che per ascoltare musica ogni tanto. ma per i puritani vale solo quello che si fa in casa perchè fuori c'è la perdizione,le tentazioni,meglio non sapere. eppure sono decenni che gli studenti universitari vivono così,anzi negli anni 70 l'impegno politico aggiungeva il brivido di cortei e manganelli che oggi molti hanno scordato. i laureati di quegli anni oggi hanno figli ventenni:si spera che non rinneghino la loro gioventù,si spera che non abbiano la memoria corta.

ma l'universo universitario è una risorsa economica che non si può sottovalutare: diamo tutta la colpa alle loro "intemperanze" -si sa,sò regazzi - però salviamo i soldi che ci portano (in nero) pagando affitti startosferici di case orribili,di cantine ammuffite arredate finto-monolocale,pagando una birra al giorno (fate i calcoli di quanti euro spenda una persona che va al pub ogni sera) e anche fumando robetta che va per la maggiore e alimenta un bel giro ricco. la corsa per cercare di "recuperare l'immagine di una città universitaria piena di pericoli e vita dissoluta" è solo una corsa fatta con la paura di vedere diminuire gli studenti da spremere. siamo tutti puritani,ma non di fronte a un bel gruzzoletto facile facile.

difficile centrare una tazza del cesso figuriamoci quella da tè..

sabato 17 novembre 2007

avrei voluto ma

avrei voluto
essere a genova oggi ma nisba

non amo le manifestazioni ma a questa avrei voluto partecipare con tutto il cuore. don Gallo mi piace,mi piace il suo lavoro forse in contrapposizione ad altre primedonne che non sopporto. un uso della tonaca che approvo. anche se non ho alcuna fiducia nella giustizia italiana ho però fiducia ancora nel cuore e nell'intelligenza delle persone,sia che indossino divise,toghe o maglie del Che.un abbraccio virtuale a tutti i partecipanti.

ore 16,30:sto seguendo le immagini su la7 con la paura di veder spuntare gente mascherata armata di bastoni(in divisa o senza). non è possibile in un paese cosiddetto democratico pensare che ad ogni manifestazione possa avvenire una carneficina.

ore 17,20: "skinheads contro il razzismo" :uno striscione che mi devono spiegare..
comunque tiro un sospiro di sollievo vedendo che il corteo è arrivato in piazza sano e salvo.


[ore 0,44 del 18/11: gli skinheads contro il razzismo come gli sharp sono una frangia degli skinheads che riprende l'originaria matrice proletaria non razzista e in italia spesso sono ultras,diversamente politicizzati]